In una lettera inviata al Ministro e al Viceministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo, il Consiglio nazionale dei commercialisti chiede di superare alcune criticità presenti nel Decreto-legge n. 39 del 29 marzo 2024, che ha apportato importanti modifiche in materia di bonus edilizi, in particolare relativamente alle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura che, salvo casi residuali rivolti a soggetti colpiti da eventi sismici, sono state definitivamente abrogate.
Tali modifiche, infatti, rischiano di penalizzare i contribuenti.
Pur prendento atto delle delle ragioni che hanno portato all’adozione del provvedimento normativo, i commercialisti seganlano alcune rilevanti criticità, tra cui, in primis, lo stop all’applicazione della remissione in bonis relativamente alle comunicazioni da trasmettere all’Agenzia delle Entrate entro il 4 aprile per l’esercizio delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura. La disposizione secondo i Commercialisti è eccessivamente penalizzante in quanto crea le condizioni per cui molti contribuenti perdano le agevolazioni, di cui hanno pieno diritto, per errori commessi in buona fede.
“L’istituto della remissione in bonis”, spiega il presidente dei Commercialisti Elbano de Nuccio, “è stato introdotto proprio per tutelare tali comportamenti in buona fede e impedirne l’uso solo alla casistica in oggetto non appare sacrificabile a esigenze informative di contabilità pubblica. E ciò è ancor più vero per le comunicazioni inviate dal primo al quattro aprile che non potranno essere sostituite utilizzando le procedure ordinariamente previste in caso di errori o di scarti in fase di trasmissione, il che costituisce, anche per gli iscritti che rappresento, una falcidia pericolosissima considerate le condizioni incerte e frenetiche in cui ci si trova ad operare”.