L’enorme sviluppo del commercio elettronico internazionale registrato in questo periodo, anche in ragione della crisi pandemica da Covid 19 in atto, ha portato l’Agenzia delle dogane dei monopoli, in qualità di Organismo cui è demandata la regolamentazione e la vigilanza in materia di commercio internazionale, ad adottare diversi atti regolatori di competenza con lo scopo di facilitare questa tipologia di commercio, assicurando inoltre l’efficacia dei controlli istituzionali.
Relativamente agli scambi commerciali tra UE e UK, poi, sono pervenute all’ADM numerose segnalazioni e richieste di chiarimento in merito alla chiarezza delle informazioni ricevute dai consumatori finali che utilizzano le modalità elettroniche per l’acquisto di merci di provenienza extra UE.
Con l’informativa del 4 febbraio 2021, indirizzata agli operatori dell’e-commerce, l’Agenzia delle Dogane ha invitato quest’ultimi:
- a prestare “particolare attenzione e maggiore sensibilità nella esplicitazione delle singole spese che vengono addebitate al consumatore finale onde evitare che il medesimo possa incorrere in errore circa la natura delle stesse e l’effettivo beneficiario”;
- a “non utilizzare diciture che possano indurre in errore i consumatori finali circa gli oneri e le spese sostenute in dogana e, in ogni caso, ad evidenziare con la maggior trasparenza possibile quali oneri sono riferiti alle imposizioni tributarie accertate e riscosse dalla Autorità doganale e quali sono, invece, le spese relative ai servizi per la spedizione prestati dagli intermediari privati”;
- a “distinguere le voci di spesa sostenute per i dazi da quelle per l’IVA ed altri eventuali oneri fiscali”.