A febbraio la produzione industriale è salita rispetto a gennaio, ma resta ancora sotto i livelli del 2020. Il fatturato delle srl di servizi di alloggio e ristorazione nel biennio 2020-2021 perderanno oltre 38 miliardi di euro rispetto al 2019. Continua la pubblicazione delle statistiche relative all’andamento dell’economia italiana post-scoppio dell’emergenza sanitaria. Martedì 13 aprile sia Istat sia il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno rilasciato nuovi rapporti, riguardanti rispettivamente la produzione industriale del mese di febbraio 2021 e l’andamento del fatturato delle srl dei servizi di alloggio e ristorazione per gli anni 2020 e 2021.
Gli ultimi dati Istat parlano di un leggero aumento della produzione industriale per febbraio 2021 rispetto a gennaio, con una variazione congiunturale pari al +0,2%. Numeri positivi che però se scomposti per voci lasciano intravedere uno scenario meno idilliaco. Sarebbero infatti stati solo i beni di consumo ad aver registrato un aumento nella produzione (+2,6%), a fronte di una riduzione congiunturale dell’energia (-2,0%), dei beni strumentali (-1,7%) e dei beni intermedi (-0,5%). Il settore di attività economica con l’aumento più ampio è stato quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, cresciuto del 6,3% rispetto a gennaio. Se però dal congiunturale si passa al tendenziale, ovvero confrontando febbraio 2021 con febbraio 2020, le rilevazioni parlano ancora di una contrazione. L’indice complessivo della produzione è infatti diminuito dello 0,6% rispetto all’anno precedente, con una crescita per i beni intermedi (+2,1%), un calo dei beni di consumo (-1,9%) e una ampia caduta per l’energia (-6,2%) e i beni strumentali (-4,3%). Guardando ai vari settori, risultano in aumento le apparecchiature elettriche e non (+8,5%), i computer e l’elettronica (+4,6%), i prodotti chimici (+3,5%) e gli articoli in gomma e plastica (+1,8%). Registrano invece un’ampia caduta le attività estrattive (-15,9%), le industrie tessili e di abbigliamento (-13,7%). I prodotti farmaceutici di base e preparati (-7,7%), l’industria del legno, della carta e della stampa (-5,8%), la fabbricazione di macchinari (-4,2%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (-3,2%).
Sempre nella giornata di martedì 13 aprile, il Cndcec in collaborazione con la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, ha pubblicato la propria analisi dei bilanci delle Srl di servizi di alloggio e ristorazione. All’interno dell’analisi vi è anche la simulazione dell’andamento dei fatturati per gli anni 2020 e 2021, basata su un campione di circa 75mila società di capitali del settore: “Le simulazioni sono state condotte prevedendo una graduale, ma parziale, ripresa del settore man mano che le vaccinazioni proseguono e gli indicatori permettono la riapertura delle attività. In ogni caso, si prevede un forte recupero nel terzo trimestre che, in alcuni casi, raggiunge il 90% dei livelli pre-Covid, e un buon recupero anche nel quarto trimestre che, però, soprattutto per il settore degli alberghi, dovrebbe risentire ancora in maniera fortemente negativa il crollo degli arrivo dall’estero”. Ebbene, sulla base di queste considerazioni l’analisi stima che i ricavi delle società di capitali di alloggio e ristorazione tra il 2020 e il 2021 possano perdere circa 38,5 miliardi di euro di fatturato rispetto ai livelli misurati nel 2019. Se nell’anno precedente al Covid, il 2019 appunto, alloggio e ristorazione avevano registrato un fatturato pari a 18,66 e 29,96 miliardi di euro, nel 2020 questi valori sarebbero scesi a 9,26 e 17,88 miliardi. La simulazione per il 2021 parla di 10,62 miliardi per le società di alloggio e 20,97 miliardi per quelle di ristorazione. “Nel 2021 il fatturato complessivo delle società di capitali è previsto ridursi del 35% contro il -44,2% del 2020”, recita la nota.