Lo ha deliberato il CdA si Cassa Forense, con voto unanime, disponendo contestualmente l’adeguamento dei contributi minimi dovuti, come anche il “tetto” per il calcolo delle future pensioni.
Gli aumenti hanno decorrenza dal 1° gennaio 2023 e prevedono, in base ai coefficienti ISTAT pubblicati il 17 gennaio scorso, una rivalutazione dell’8,1%.
Gli aumenti saranno corrisposti dal mese successivo a quello di approvazione ministeriale della delibera, unitamente agli arretrati maturati da gennaio 2023.
Cassa Forense segnala, infine, che il rendimento del patrimonio da prendere a base per il calcolo della quota modulare volontaria della pensione è risultato essere, per il 2021, del 5,18%, che verrà retrocesso, in misura del 90%, sulle quote di pensioni modulari da liquidare nel 2023.