Dall’Inps le istruzioni relative al riscatto, fino a cinque anni, di periodi contributivi utili per anticipare il diritto alla pensione e incrementare l’assegno, recepite dall’Istituto con Circolare n. 69 del 29 maggio 2024.
Si tratta della c.d. “pace contributiva”, introdotta per il biennio 2024-2025 dalla Legge di bilancio in vigore dal 1° gennaio.
L’istituto è rivolto ai “contributivi puri”, ossia quelli che non hanno contributi precedenti al 1° gennaio 1996.
Il periodo non coperto da contribuzione può essere ammesso a riscatto nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi, e deve collocarsi nel periodo successivo al 31 dicembre 1995 e precedente al 1° gennaio 2024, data di entrata in vigore della legge 213/2023 (legge di bilancio).
Possono essere riscattati solo i periodi scoperti da contribuzione obbligatoria che si trovano tra due periodi di lavoro. Non è quindi possibile utilizzare la pace contributiva per i periodi precedenti alla prima occupazione.
Il vantaggio è che i periodi riscattati, che possono essere anche non continuativi ma comunque non superiori a cinque anni, vengono considerati sia ai fini dell’acquisizione del diritto alla pensione, sia per il calcolo dell’assegno pensionistico.
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