L’Organismo Congressuale Forense, in una comunicazione indirizzata ai Presidenti dei C.O.A. e per conoscenza alla Presidente f.f. del Consiglio Nazionale Forense, Maria Masi, ha denunciato atti di indebito accaparramento della clientela da parte di avvocati scorretti che stanno approfittando di questo periodo di emergenza per mettere in atto comportamenti "in palese e grave violazione delle elementari regole deontologiche".
Stanno pervenendo infatti all’OCF numerose segnalazioni riguardanti comportamenti di alcuni pseudo-professionisti che, approfittando della componente emotiva legata dall’emergenza sanitaria in atto e della ridotta attività della generalità degli Studi Legali, veicolano in modo non corretto servizi legali, con pubblicità non veritiere circa il contenuto delle prestazioni professionali, le condizioni economiche e le competenze possedute.
A questo si aggiungono "stucchevoli proposte di assistenza per ipotetiche controversie risarcitorie massive in cause di responsabilità medica, in un momento in cui i Medici italiani stanno combattendo una durissima battaglia, in strutture allo stremo e con diretto pericolo per la loro stessa incolumità, con un impegno che vale loro il riconoscimento dell’intera Comunità Nazionale".
L’OCF definisce questi comportament "rapaci e inaccettabili, posti in palese e grave violazione delle elementari regole deontologiche, con cui pochi "avvocati" scorretti agiscono in modo da indurre in errore gli utenti meno avveduti, così procurando un incalcolabile danno di immagine e di credibilità all’intera Avvocatura Italiana", e si augura che le Istituzioni Forensi valutino adeguatamente questi comportamenti nelle sedi competenti, al fine di "assicurare adeguata tutela all’Avvocatura Italiana, indignata e offesa per la gravità delle conseguenze dei comportamenti di pochi, e alla sua stessa funzione sociale".