Secondo Eurostat l’Italia è uno dei Paesi con il più basso Gender Pay Gap.
Nell’approfondimento pubblicato dai Consulenti del lavoro in tema di disparità retributiva di genere si apprende che, nel 2021, la retribuzione media oraria delle donne in Italia è risultata del 5% inferiore rispetto a quella di un uomo. In Europa, il differenziale arriva al 13,5% e Paesi come la Francia e la Germania, con livelli salariali mediamente più elevati, presentano differenziali retributivi molto più elevati.
Sembrerebbe, spiegano i Consulenti de Lavoro, che laddove ci sia una dinamica salariale più spinta, le differenze di genere nei livelli retributivi tendano ad aumentare.
Il Gender Pay Gap (GPG) è l’indicatore prodotto annualmente dai paesi membri dell’Ue per misurare il differenziale retributivo tra uomini e donne. E’ calcolato come la differenza percentuale delle retribuzioni orarie di uomini e donne in rapporto a quelle degli uomini ed è un indicatore sensibile agli effetti di composizione (settore di attività economica, dimensione di impresa, professione, livello di istruzione, età, anzianità aziendale etc.).
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