Con l’Ordinanza n. 18364 del 4 luglio la Corte di Cassazione si è espressa in merito al caso di un medico del Servizio Sanitario Nazionale, nei confronti del quale era stato emesso un avviso di accertamento, con il quale l’Agenzia delle entrate aveva recuperato l’Iva sui compensi da lui percepiti in relazione ad alcune consulenze tecniche fornite.
La Suprema Corte ha dichiarato legittimo l’accertamento emesso dall’Ufficio, sulla base del principio secondo il quale i compensi erogati per prestazioni rese da consulenti tecnici devono essere assoggettati a Iva nel caso in cui il soggetto che li percepisce, svolga altra attività di lavoro autonomo o d’impresa.