Nella tarda serata di sabato 21 marzo, il Presidente del Consiglio ha rilasciato dichiarazioni in conferenza stampa. Il video e il testo integrali sono disponibili sul sito internet del Governo.
Ne riportiamo solo un estratto:
“Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo: la decisione assunta dal Governo è quella di chiudere, nell’intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali.
Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità.
Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale”.
Purtroppo la lista a cui il Presidente dice di aver lavorato non è ancora disponibile in questo momento. E non è nemmeno chiara la precisazione riguardante “le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale” che resterebbero consentite seppur “al di fuori delle attività ritenute essenziali”.
Il Sole24Ore ha pubblicato una lista indicativa delle attività considerate essenziali. Disponibile QUI.
Ma ribadiamo che bisognerà attendere il Decreto definitivo per avere qualche risposta certa.
Nel pomeriggio di ieri la regione Lombardia aveva in parte anticipato il Governo pubblicando una ordinanza (testo completo on line) che, tra l’altro, prevede:
- sospensione dell’attività degli uffici pubblici e dei soggetti privati che svolgono attività amministrative, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
- sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
- sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
- sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
- chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
- chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti dovranno lasciare le strutture entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
- fermo delle attività nei cantieri edili, esclusi quelli per le ristrutturazioni sanitarie, ospedaliere ed emergenziali, oltre a quelli stradali, autostradali e ferroviari;
- chiusura dei distributori automatici cosiddetti ‘h24’ che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;.