La manovra economica predisposta dal Governo Draghi cosiddetta AIUTI 2 poteva essere migliorata nella parte relativa alla macrovariabile Redditi di lavoro dipendente e di pensione poiché era ben chiaro che da qualche mese ossia dall’autunno 2021 all’estate 2022, fosse in piena fase crescente una fastidiosa e rovinosa Inflazione da Costi unita alla Inflazione da Domanda (ambedue pericolosissime a causa degli effetti devastanti).
L’origine degli aumenti spropositati di quasi tutti i beni e servizi, già illustrata in altro contributo, tuttora ha raggiunto il 9% in media e pertanto gli eventuali aumenti programmati per i redditi medio-bassi di lavoro dipendente e di pensione – di circa il 2% – non saranno sufficienti a colmare il divario esistente tra le due grandezze anzidette. (di prossimo riferimento).
Vorrei riassumere le possibili conseguenze derivate da teorie macroeconomiche ottocentesche che ahimè sono diventate purtroppo applicative nostro malgrado.
Jean Baptiste Say.
La teoria macroeconomica di questo grande economista francese ovvero la neoclassica dimostrazione che già nei primi anni del 19° secolo l’OFFERTA creava la DOMANDA di beni e servizi e che a tale legge veniva riferita e sviluppata la interessante teoria degli sbocchi sempre associata a J. B. Say.
Attualmente l’OFFERTA (2022) viene stabilita dai produttori dei beni e dai fornitori di servizi e che per Offerta si intende la quantità che giornalmente viene immessa sui mercati e sarà questa a stabilire l’equilibrio del prezzo o le varie tipologie di prezzi relativi alla quantità Offerta.
La Domanda dei beni e servizi ( esempio Gas, Mele, Taxi etc…) varia in proporzione inversa al valore della quantità Offerta, ovvero aumenta quando il prezzo diminuisce e sale quando il prezzo aumenta.
Ma che cosa è accaduto nel periodo 2021 – 2022?
Sono aumentati quasi tutti i valori dei prezzi dei beni/servizi offerti, quali energie, gas, ferro, zinco, ortofrutta, legname, etc… e questo ha comportato il sorgere di una sempre crescente inflazione, che in parte gli esperti attribuivano ai Costi e in parte alla Domanda; la sommatoria delle due tipologie ha raggiunto e tuttora rimane al di sopra del 9% di valore che al momento si potrebbe definire come Inflazione Assoluta.
La diminuzione della quantità offerta di energia, gas ossia la mossa vincente – per ora – dei Paesi produttori, ha causato un aumento vertiginoso dei prezzi giungendo ad agosto 2022 a circa 6/7 volte del loro valore al luglio 2021 di questi prodotti.
La preoccupazione dei governi dei Paesi occidentali è rivolta verso i mesi autunnali che forniranno una prima valutazione della situazione, ma dall’inizio del 2023 in poi avremo un quadro completo dello Status energetico e globale.
La Deglobalizzazione.
Oggi, estate 2022, tutti i Governi della U.E. Sono impegnati nel definire opportune ed efficaci manovre economiche e tenendo conto della ormai semestrale guerra russo – ucraina e della ormai più che biennale Pandemia da COVID 19.
Purtroppo il fattore bellico ha complicato la struttura macroeconomica integrata presente in quasi tutti i Paesi che hanno seguito le attuali indicazioni globalizzate aventi per base l’importante studio di David Ricardo ossia la teoria dei costi e ricavi comparati.
La presenza in Europa dell’Est di una guerra per il potere territoriale ha dato origine a fenomeni macroeconomici latenti finora ma che per l’effetto hanno causato importanti conseguenze come l’aumento dei prezzi dei prodotti energetici, combustibili, metalli etc…
Inoltre abbiamo capito – non subito – che le basi teoriche consolidate da J.M. Keynes ovvero che la DOMANDA crea l’OFFERTA, fossero già superate e che la Globalizzazione fosse già terminata con guadagni crescenti di alcuni paesi come la Russia, Cina, India, etc…
Che cosa occorre fare?
Le indicazioni che oggi mi sento di fornire sono rivolte soprattutto ai Paesi che hanno esagerato nell’attuare il processo di globalizzazione, ma che ora con una ampia sterzata, sono ritornati ad abbracciare le vecchie ma valide e solido – classiche Teorie di J. B. SAY ( OFF crea DOM ) e la Teoria degli Sbocchi.
Lentamente ma inesorabilmente i Paesi aventi la macroeconomia liberista hanno iniziato a deglobalizzare i mercati mondiali mediante la politica riabilitativa e rivalutativa dei mercati locali e di nicchia.
Pertanto l’Italia ha ripreso a cercare sul proprio territorio e nel mare le fonti di energia rinnovabili e mediante la stipula di nuovi contratti con Paesi africani soprattutto ha sferrato un bel colpo alla dipendenza di gas russo-putiniano.
E’ ancora troppo presto per affermare che il perseguire la Deglobalizzazione porterà nel medio tempo a nuovi equilibri macroeconomici e con presenza di sorprendenti Break Even Point.
Ai primi di settembre 2022 in ogni angolo del mondo l’Inflazione sta superando pericolosamente la soglia del 10% ponendosi dalla posizione di Absolute Inflation verso la Iperinflation.
Tutti i Governi centrali nazionali dovranno provvedere a studiare nuovi elementi o meccanismi risolutivi che – nel tempo consentiranno la diminuzione degli effetti pandemiobellici ossia che il tasso di Inflazione non risulti mai superiore al 2% ( Inflazione Frizionale ) e tale da consentire la Ripresa macroeconomica non globalizzata, un aumento generale dell’Occupazione in modo tale che il Prodotto Interno Lordo – PIL – possa tornare ad essere superiore al 5% creando nuova ricchezza nei Paesi U.E.