Il 30 marzo il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura una direttiva, applicabile ai datori di lavoro del settore pubblico e privato, che stabilisce le prescrizioni minime intese a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore tra uomini e donne (“principio della parità di retribuzione”) sancito dall’articolo 157 TFUE e del divieto di discriminazione (art. 4 direttiva 2006/54/CE), in particolare tramite la trasparenza retributiva e il rafforzamento dei relativi meccanismi di applicazione.
La direttiva, che entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, si applica a tutti i lavoratori che hanno un contratto di lavoro o un rapporto di lavoro quale definito dal diritto, dai contratti collettivi e/o dalle prassi in vigore in ciascuno Stato membro, tenendo in considerazione la giurisprudenza della Corte di giustizia.
Entro 3 anni dall’entrata in vigore, gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva.