Nel parere reso su uno schema di decreto legislativo del Ministero della giustizia correttivo del Dl n. 150/2022, la cosiddetta riforma Cartabia, il Garante Privacy ha raccomandato una maggiore riservatezza per gli atti processuali documentati in forma audiovisiva, come ad esempio l’interrogatorio dell’indagato.
Con lo scopo di garantire una rappresentazione più accurata degli atti processuali la riforma Cartabia ha infatti ampliato notevolmente, il ricorso alla riproduzione audiovisiva come modalità generale di documentazione, destinata ad affiancare il verbale per gli atti del procedimento e, in particolare, come modalità preferenziale di documentazione dell’interrogatorio di garanzia dell’indagato.
Considerato, quindi, il notevole impatto di tale innovazione sul trattamento dei dati personali delle parti e dei terzi a vario titolo coinvolti, il Garante Privacy suggerisce al Ministero di introdurre un regime speciale di pubblicità degli atti documentati attraverso i sistemi di ripresa audiovideo, che sia in grado di bilanciare le esigenze di pubblicità, il diritto alla riservatezza e il principio di minimizzazione dei dati, sancito dal Regolamento Ue.