Nel dicembre 2021 il Consiglio Ue, nel consentire di imporre ai soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato l’obbligo di fattura elettronica anche per il triennio 2022-2024, ha autorizzato il nostro Paese a estendere tale obbligo anche agli operatori che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese di cui all’art. 282 della direttiva 2006/112/Ce e quindi anche ai contribuenti forfettari.
Ad oggi però, né il decreto fiscale, né la legge di bilancio 2022 e neppure il decreto “Milleproroghe” hanno modificato le regole esistenti. Pertanto non sono tenuti all’emissione di e-fattura mediante SdI i “soggetti passivi che rientrano nel cosiddetto «regime di vantaggio» (…) e quelli che applicano il regime forfettario (…)”.
Si ricorda tuttavia che l’utilizzo della fatturazione elettronica per questi soggetti può avvenire su base volontaria e che potrebbe comporterebbe, tra gli altri, il vantaggio che, qualora si garantisca la tracciabilità di tutti i pagamenti ricevuti ed effettuati per operazioni di ammontare superiore a 500 euro, si possa beneficiare della riduzione di due anni dei termini di accertamento ai fini dell’IVA e delle imposte sui redditi.