Con Comunicato Stampa congiunto del 30 maggio 2022 il Consiglio Nazionale Forense (CNF) e l'Organismo Congressuale Forense (OCF) hanno chiesto al Governo di accelerare l’entrata in vigore della riforma Cartabia sul processo civile per la parte relativa al diritto di famiglia.
"La riforma Cartabia del processo civile (Legge 206/2021)", si legge nel comunicato, "per la parte che riguarda il diritto di famiglia rappresenta una evoluzione verso l'attuazione dei principi del giusto processo nell'ambito della giurisdizione rivolta alle persone, alle famiglie e soprattutto ai minori, a lungo auspicata dall’avvocatura".
"Con la riforma", spiegano Cnf e Ocf, "si compirà la realizzazione di un rito finalmente unico, con una rinnovata gestione delle risorse, delle competenze e delle funzioni a favore esclusivo di un'adeguata tutela e della necessaria efficienza. Il sistema disegnato dalla legge appare vocato ad una maggiore prossimità della risposta di giustizia per le persone, al cui centro è posta la cura del benessere della famiglia e del minore e non la patologia. Si tratta di un traguardo atteso da molto tempo non solo dall'avvocatura, ma soprattutto da tantissime famiglie, e risponde alle esigenze mutate della società e alla peculiarità della materia che coinvolge interessi superiori e impone elevata specializzazione di tutti gli operatori coinvolti. Specializzazione che compenserà il paventato rischio di difetto di collegialità e di multidisciplinarietà".
Cnf e Ocf ritengono che la riforma "risolva molte serie criticità, assicurando un unico giusto processo regolato finalmente dalla legge e non più un rito privo di regole, e istituisce un giudice unico specializzato e prossimo che assicurerà una migliore giustizia alle persone", ed evidenziano "l’assoluta necessità che la riforma entri al più presto in vigore assicurando così l’effettiva tutela dei minori, delle famiglie e delle persone vulnerabili".