Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 59 del 16 novembre ha approvato un disegno di legge che introduce nuove norme in materia di sicurezza pubblica, tutela delle forze di polizia e delle vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso.
In Disegno di legge, in particolare, interviene in materia di:
- prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, beni sequestrati e confiscati, controlli di polizia;
- sicurezza urbana;
- tutela del personale delle forze di polizia, delle forze armate e del corpo nazionale dei vigili del fuoco;
- tutela delle vittime di usura;
- ordinamento penitenziario.
Vediamo le misure previste dal Ddl relativamente al primo punto, come riportate nel Comunicato Stampa del Governo.
Si introduce il reato di “detenzione di materiale con finalità di terrorismo” che punisce, con la reclusione da 2 a 6 anni, chiunque si procura o detiene materiale finalizzato a preparare atti di terrorismo, e si prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi distribuisce, diffonde o pubblicizza materiale contente istruzioni per la preparazione e l’utilizzo di materie esplodenti, al fine di attentare all’incolumità pubblica.
Previsto anche un ampliamento dei casi in cui gli esercenti il servizio di autonoleggio devono comunicare alla Questura i dati identificativi del cliente, introducendo anche la sanzione dell’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro per chi omette tale comunicazione.
In considerazione della progressiva diffusione del cosiddetto “contratto di rete”, vengono inseriti tra i soggetti sottoposti a verifica del possesso della documentazione antimafia le imprese aderenti al contratto stesso.
Inoltre, nell’ambito del procedimento di rilascio dell’informazione antimafia, si prevede che il Prefetto possa escludere, d’ufficio o su istanza di parte, l’operatività dei divieti conseguenti all’applicazione definitiva di una misura di prevenzione personale, ove accerti che verrebbero a mancare i mezzi di sostentamento all’interessato e alla sua famiglia.
In tema di misure di protezione dei collaboratori e dei testimoni di giustizia, si chiarisce che l’utilizzazione dei documenti di copertura può essere consentita anche ai collaboratori e ai loro familiari che siano sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari o che fruiscano della detenzione domiciliare.
Viene inoltre consentito che il Servizio centrale di protezione utilizzi i documenti di copertura per funzionari e addetti e crei identità fiscali “di copertura”, anche di tipo societario.
Vengono modificate norme relative alla gestione dei beni sequestrati e confiscati, semplificando la gestione delle aziende e stabilendo che l’amministratore giudiziario illustri al giudice le caratteristiche tecnico-urbanistiche dei beni immobili sequestrati, evidenziando gli eventuali abusi e i possibili impieghi urbanistici. In caso di accertamento di abusi non sanabili, con il provvedimento di confisca viene ordinata la demolizione in danno del soggetto destinatario del provvedimento. In tal caso, il bene non viene acquisito al patrimonio dell’Erario e l’area di sedime viene acquisita al patrimonio indisponibile del Comune territorialmente competente.
Infine, è prevista l’estensione, da 3 a 10 anni, del termine entro il quale poter esercitare la revoca della cittadinanza concessa allo straniero in presenza di condanne definitive per specifici reati.