Firmato il decreto interministeriale MIMIT-MUR riguardante l’adozione delle linee guida previste dall’articolo 65 del Codice della Proprietà Industriale.
Lo segnala il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con notizia pubblicata sul proprio portale.
La riforma della proprietà industriale, ricorda il Ministero, è stata raggiunta sia con l’approvazione della legge di modifica al Codice della Proprietà Industriale sia con l’emanazione dei conseguenti strumenti attuativi (4 circolari e le linee guida).
Con le novità introdotte imprese, Università, Enti di ricerca e IRCSS potranno collaborare in modo sempre più sinergico all’interno del sistema ricerca ed innovazione, tramite un più agevole accesso alla proprietà industriale.
Inoltre, con l’abolizione del cosiddetto “professor’s privilege”, la titolarità delle invenzioni è stata trasferita alla struttura di appartenenza dell’inventore. Il ricercatore può autonomamente depositare la domanda di brevetto solo in caso di inerzia da parte della struttura di appartenenza.
Le strutture di ricerca, spiega il MINIT, potranno così innestare “virtuosi processi di valorizzazione delle innovazioni e trasferimento tecnologico, anche a vantaggio della competitività del Sistema Paese”, andando in questo modo sia ad allineare l’Italia al resto dei principali Paesi occidentali, sia a rendere concreto l’obiettivo del dialogo tra il mondo della ricerca pubblica e quello produttivo, con ricadute sulla valorizzazione delle nuove tecnologie.
La riforma della proprietà industriale va quindi a valorizzare la collaborazione tra le imprese e Università, Enti pubblici di ricerca e IRCSS.