La Corte di Cassazione, Terza Sezione Penale, con la Sentenza n. 34576 depositata il 17 settembre 2021 si è espressa in tema di rapporti tra ordinamenti giurisdizionali ed ha chiarito che un cittadino soggetto anche alla giurisdizione ecclesiastica della Santa Sede, giudicato in sede canonica per un reato commesso nel territorio nazionale, può essere sottoposto a giudizio in Italia per lo stesso fatto.
Non sussiste infatti, precisa la Suprema Corte, la violazione del principio del “ne bis in idem”, compreso quello regolato dall’art. 4 del protocollo n. 7 della Convenzione Edu, non applicabile nei casi di duplice procedimento in due Stati diversi.