Il 25 maggio scorso l’Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente, nel testo licenziato dalla Camera, il ddl di conversione, con modificazioni, del Dl n. 34/2023 sul sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale e in materia di salute e adempimenti fiscali (il cosiddetto Decreto “bollette”).
Tra le novità introdotte durante l’iter di conversione c’è il credito d’imposta per le start-up innovative costituite a decorrere dal 1° gennaio 2020 e operanti nei settori dell’ambiente, dell’energia da fonti rinnovabili e della sanità (Art. 7-quater).
Il beneficio, finanziato con 2 milioni di euro per il solo 2023, consiste in un credito d’imposta, fino a un importo massimo di 200mila euro, in misura non superiore al 20% delle spese sostenute per le attività di ricerca e sviluppo.
Tali attività, in particolare, dovranno essere finalizzate alla creazione di soluzioni innovative per realizzare strumenti e servizi tecnologici avanzati che garantiscano la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.