Nel 2023 sono stati 833.874 i lavoratori domestici contribuenti all’Inps, in flessione per il secondo anno consecutivo (-7,6% rispetto al 2022) dopo i consistenti incrementi del biennio 2020-2021, dovuti ad una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown e all’entrata in vigore della norma del Decreto “Rilancio” che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari.
I dati arrivano dall’Osservatorio sui lavoratori domestici, pubblicato sul sito Inps lo scorso 21 giugno.
Il trend decrescente è simile tra maschi e femmine, anche se la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di donne, il cui peso sul totale ha raggiunto nel 2023 il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all’88,6%.
Relativamente alla distribuzione geografica, il Nord-Ovest registra il maggior numero di lavoratori (30,7%), seguito dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con il 9,6%.
A livello regionale, la Lombardia risulta essere la regione con il maggior numero di lavoratori domestici, con 162.227 lavoratori (19,5%), seguita dal Lazio (14.1%), dalla Toscana (8,8%) e dall’Emilia Romagna (8,6%). In queste quattro regioni si concentra poco più della metà dei lavoratori domestici in Italia.
Clicca qui per una sintesi dei dati e qui per i dati annuali e trimestrali in dettaglio.