É il contribuente che deve smontare la tesi del Fisco, dimostrando di aver agito con la diligenza massima esigibile da un operatore accorto, secondo criteri di ragionevolezza e di proporzionalità.
La controversia in commento prendeva le mosse da una sentenza della Ctr Campania, con la quale veniva rigettato l’appello proposto dall’Agenzia delle entrate avverso la pronuncia della Ctp di Caserta, che aveva, a sua volta, parzialmente accolto il ricorso introduttivo di una Srl, esercente l’attività di compravendita di autoveicoli.
La domanda riguardava l’avviso di accertamento con il quale l’ufficio riprendeva, a carico della citata società, maggiori imposte, sanzioni e interessi per l’anno di imposta 2007, tra l’altro, a seguito della contestazione di determinate operazioni economiche qualificate come soggettivamente inesistenti.