Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 25 del 16 marzo 2023, ha approvato con procedure d’urgenza il disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale.
Tra i principali obiettivi della riforma del sistema fiscale, che mira al rilancio strutturale dell’Italia sul piano economico:
- l’impulso alla crescita economica e alla natalità, attuabile tramite la riduzione del carico fiscale;
- l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi;
- l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.
Entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi di organica e complessiva revisione del sistema fiscale. Inoltre, si legge nel Comunicato Stampa diffuso il 16 marzo scorso, sarà effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme in Testi unici per tipologia di imposta e da redigere uno specifico Codice.
La riforma prevede novità in tema di IRPEF, IRES, IVA e IRAP.
Relativamente all’IRPEF, il Ddl delega prevede una revisione dell’intero meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche, in modo da attuare gradualmente l’obiettivo della “equità orizzontale”, attraverso:
- l’individuazione di una unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione;
- il riconoscimento della deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato;
- la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo;
- l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta;
- la conseguente complessiva revisione delle tax expenditures (attualmente 600 voci e 125 miliardi di spesa).