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Tre dati economici da conoscere al rientro dalle vacanze di agosto: produzione, fatturati e partite correnti

Data di pubblicazione: 31 Agosto 2022

Alle porte di settembre è utile passare in rassegna le rilevazioni economiche pubblicate da Istat e Banca d’Italia nel corso del mese di agosto. Temi centrali sono un rallentamento della produzione industriale, la difficoltà nella lettura della dinamica dei fatturati e un peggioramento considerevole della bilancia delle partite correnti dell’Italia, segnata dalla crisi energetica.

A luglio scende la produzione industriale

A giugno la produzione industriale ha registrato una caduta del 2,1% rispetto a maggio. A dirlo è Istat con il suo consueto rapporto, che certifica la seconda discesa consecutiva di questo indicatore. Una fase di difficoltà per la produzione che riduce la crescita congiunturale dell’ultimo trimestre ad un +1,2% rispetto all’intervallo precedente. Da sottolineare come l’unica voce in crescita nel mese di giugno sia l’energia, con un +1,9% mensile. Scendono invece i beni strumentali (-3,3%), i beni di consumo (-2,1%) e i beni intermedi (-1,3%).

Commenta Istat: “A giugno si rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. La dinamica negativa è estesa a quasi tutti i settori, con l’eccezione di quello dell’energia. Se guardiamo al secondo trimestre nel suo complesso, la variazione congiunturale risultante è positiva. Anche in termini tendenziali la produzione, al netto degli effetti di calendario, è in diminuzione. A livello settoriale è ampia la flessione dei beni strumentali, mentre sono in crescita i beni di consumo e l’energia”.

Non tutti i settori si sono comportati nel medesimo modo. Coke e prodotti petroliferi hanno registrato un +9,3% rispetto a luglio 2021, computer ed elettronica altrettanto, l’industria tessile un +5,5%, l’industria del legno e della carta un +3,6%. Soffrono invece i mezzi di trasporto con -9,8%, la metallurgia con -6,9% e le apparecchiature elettriche con -6,1%.

Il dato dei fatturati è fuorviante

Istat ha pubblicato anche la rilevazione dedicata al fatturato dell’industria. Quest’ultima parla di un +18,0% su base annua a giugno, corretto per  gli effetti del calendario. Tale valore è tuttavia fuorviante, vista la dinamica dei prezzi segnata da un elevato tasso di inflazione. Il dato destagionalizzato infatti, depurato da questa componente, registra una flessione dello 0,2% su base mensile. “Corretto per gli effetti di calendario, il volume del fatturato per il comparto manifatturiero cresce in termini tendenziali dell’1,6%, registrando un incremento molto più contenuto di quello in valore (+17,3%)”.

Peggiora la bilancia delle partite correnti

Lo shock energetico e le tensioni geopolitiche stanno mettendo a dura prova il conto corrente dell’Italia dopo anni di surplus costanti. Nei dodici mesi che precedono giugno 2022 infatti il surplus di conto corrente si è limitato a 9,2 miliardi di euro, decisamente inferiore rispetto ai 71,4 miliardi dell’anno precedente. Il calo, come suggerisce Banca d’Italia, è dovuto quasi interamente alla voce delle merci: l’avanzo mercantile si è eroso da 75,0 miliardi a 15,0 miliardi di euro. Variabile chiave è certamente il deficit energetico che sta mettendo all’angolo il sistema economico italiano. “Vi hanno lievemente contribuito – continua Banca d’Italia – anche la diminuzione del surplus dei redditi primari (21,4 miliardi, da 24,2) e il peggioramento del deficit dei servizi (-9,8 miliardi, da -8,1). Si è per contro ridotto il disavanzo dei redditi secondari (-17,3 miliardi, da -19,8)”.

Autore: Dott. Gianmaria Vianova

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