L’ Unità di Informazione Finanziaria ha presentato il 24 giugno 2022 il rapporto annuale 2022, composto da 134 pagine, del quale esponiamo un sintetico estratto.
Nel 2021 le segnalazioni di operazioni sospette ricevute sono state 139.524, un valore superiore di oltre 10 volte rispetto a quello registrato nel primo anno di attività della UIF. Nonostante il notevole incremento, il rapporto con le segnalazioni analizzate e disseminate si è mantenuto sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti, grazie ad un’attenta gestione dei processi di lavoro.
Il protrarsi della pandemia ha avuto un impatto non trascurabile sulla collaborazione attiva e sull’attività di analisi, da cui sono emerse quali tipologie operative più ricorrenti l’abuso dei finanziamenti garantiti dallo Stato e le condotte fraudolente attuate nell’ambito dalle cessioni dei crediti di imposta, anche per quelli istituiti per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Dal 2020 la pandemia ha esposto i sistemi economici e sociali a uno shock negativo pesante e inatteso, rendendo gli operatori più fragili ed esposti alle infiltrazioni di organizzazioni criminali aggressive e pervasive. Oggi vanno scongiurati i rischi che i fondi e le garanzie pubbliche messi a disposizione per fronteggiare la crisi possano essere intercettati dalla criminalità. L’azione di prevenzione della UIF deve farsi ancora più attenta e decisa. Anche nelle fasi più acute della pandemia, che hanno richiesto un generalizzato ricorso al lavoro a distanza, l’attività della UIF non ha rallentato. Il cambiamento organizzativo imposto dall’emergenza sanitaria è stato anzi un’occasione per accelerare processi e metodi di lavoro che erano già stati avviati presso l’Unità e che hanno consentito ulteriori aumenti di produttività e una migliore conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro degli addetti.
Il protrarsi dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha comportato, anche per il 2021, un rilevante impatto sulla collaborazione attiva, che si è tradotto nell’inoltro all’Unità di numerose segnalazioni di operazioni sospette relative a contesti di rischio connessi alla pandemia. Complessivamente, sono state analizzate e trasmesse agli Organi investigativi 5.365 segnalazioni della specie, contro le 2.197 dell’anno precedente. Il notevole incremento (oltre il 140%), da un lato sconta la sostanziale assenza di effetti della pandemia nei primi mesi del 2020, dall’altro è sintomatico di una progressiva presa di coscienza, da parte dei soggetti obbligati, dei rischi che le condotte illecite associabili al contesto emergenziale andavano ponendo per l’integrità del sistema economico e della conseguente necessità di contrastarle in modo efficace sul piano preventivo. Un richiamo in tal senso è contenuto nella Comunicazione UIF del 16 aprile 2020.
Nel 2021 le segnalazioni riguardanti l’anomala cessione di crediti di imposta sono state 459, il 62,3% delle quali pervenute nell’ultimo trimestre dell’anno. La maggior parte di esse sono state inoltrate da intermediari bancari, con una distribuzione fortemente concentrata su un solo istituto della categoria (63,0%), mentre il valore complessivo dell’operatività sospetta associabile ai contesti della specie supera ampiamente il miliardo di euro. Nel 21,4% dei casi, l’operatività segnalata è posta in essere nell’ambito di contesti potenzialmente riconducibili alla criminalità organizzata. Il feedback investigativo è risultato positivo nel 66,2% dei casi.
Fra le principali regioni per numero di SOS, quelle che hanno registrato i maggiori incrementi sono la Lombardia (+29,6%), seguita da Lazio (+20,3%), Piemonte (+29,6%), Veneto (+22,4%), Emilia-Romagna (+22,5%) e Toscana (+22,6%). Seppur più limitati in valore assoluto, si rilevano aumenti percentuali degni di nota da parte di Abruzzo (+28,6%), Trentino-Alto Adige (+27,2%) e Umbria (+24,3%). Milano, Prato, Roma e Napoli si confermano come le principali province di localizzazione delle segnalazioni per 100.000 abitanti, così come stabile all’estremo opposto è la posizione delle province del Sud Sardegna, Nuoro e Oristano, con flussi segnaletici fra 50 e 90 unità per 100.000 abitanti.
Le segnalazioni pervenute nel 2021 hanno riguardato operazioni eseguite per un importo totale di 83,7 miliardi di euro a fronte degli 85,0 dell’anno precedente.
Nel 2021 l’attività di collaborazione della UIF con l’Autorità giudiziaria e gli Organi investigativi si è mantenuta intensa. Nel corso dell’anno sono pervenute 510 richieste (in diminuzione dell’8,6% in confronto con l’anno precedente), rispetto alle quali la UIF ha trasmesso 1.463 informative (+23,1%), dato quest’ultimo che comprende anche i seguiti alla prima risposta e che segna un notevole incremento rispetto allo scorso anno.
La UIF ha sviluppato i rapporti con le FIU europee ed extra-europee, specie con partner ritenuti di rilevanza strategica, per l’approfondimento, anche congiunto, di articolati casi di riciclaggio internazionale o di possibile finanziamento del terrorismo, anche a supporto di rilevanti indagini. Sono state sfruttate tutte le potenzialità della collaborazione, dagli scambi multilaterali alle funzionalità di incrocio anonimo di intere base dati, per favorire l’individuazione di possibili collegamenti cross-border tra attività criminali.
Il conflitto in Ucraina da febbraio 2022 ha richiesto un ulteriore impegno alla UIF, che ha partecipato all’attuazione delle iniziative e delle misure nei confronti di esponenti del regime russo, collaborando con le altre autorità competenti nel favorire l’efficace applicazione delle sanzioni finanziarie, nell’individuazione e nel congelamento dei beni riconducibili ai soggetti designati. La UIF ha anche contribuito all’efficace applicazione delle misure restrittive decise dalla comunità internazionale, fornendo indicazioni al settore privato. Inoltre l’Unità ha ampiamente utilizzato le basi dati disponibili per monitorare la sussistenza di fondi riconducibili a soggetti designati presso intermediari italiani, anche attraverso società e veicoli nazionali ed estere.