Sul sito internet del Dipartimento delle Finanze sono state pubblicate le statistiche relative agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, alle dichiarazioni delle persone fisiche titolari di partita Iva e in base al reddito prevalente trasmesse dai contribuenti nel 2021, relative al periodo d’imposta 2020.
I dati risentono del periodo di contrazione del PIL dovuto al contesto economico caratterizzato dagli effetti della crisi dovuta alla pandemia da Covid-19.
Relativamente agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, che rappresentano i nuovi indicatori statistici introdotti dall’Agenzia delle Entrate per valutare l’affidabilità fiscale di imprese e lavoratori autonomi, il periodo d'imposta 2020 risulta essere il terzo anno della loro applicazione, segnato pesantemente dalla pandemia da Covid-19 e dalle misure di contenimento del contagio.
Per tenere conto della particolare situazione economica l'Agenzia, con apposita circolare, ha permesso l’esonero in situazioni di particolarità economica, prevedendo una revisione degli indici ed introducendo nuove cause di esclusione che hanno visto l'esonero dalla compilazione degli ISA da parte dei contribuenti che hanno subìto una diminuzione dei ricavi/compensi di almeno il 33% nel 2020 rispetto al periodo d’imposta precedente, o hanno aperto la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019, oppure esercitano, in maniera prevalente, le attività economiche individuate da specifici codici attività.
Proprio per l'introduzione di queste cause di esclusione il numero di soggetti interessati dagli ISA nel 2020 ha subìto una diminuzione del 24% rispetto al 2019.
In particolare, sono stati 2.071.051 i contribuenti interessati, con una concentrazione maggiore nel nord Italia (53%), seguito dal Sud e Isole (27%), e dal Centro (21%).
Come per l'anno precedente la platea dei soggetti è composta per il 54% da persone fisiche, per il 18% da società di persone e per il 28% da società di capitali ed enti non commerciali.
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