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L’85% delle non profit è senza dipendenti: i dati dell’ultimo censimento Istat

Data di pubblicazione: 04 Novembre 2021

Al 31 dicembre 2019 le non profit attive in Italia ammontavano a 362.634 unità. Una crescita dello 0,9% rispetto al 2018. A dirlo è il censimento permanente delle istituzioni non profit realizzato da Istat e aggiornato lo scorso 15 ottobre. Stando a questo documento le istituzioni di questa categoria in Italia avrebbero registrato una crescita senza soluzione di continuità in termini numerici nell’ultimo decennio: il numero delle istituzioni registrate è in costante aumento dal 2011. Dieci anni fa, nel 2011 appunto, queste realtà erano 301.191, passando a 336.275 nel 2015 e raggiungendo le 343.432 nel 2016. Nel 2017 le 350.492 unità, con una ulteriore crescita del 2,6% nel 2018, raggiungendo le 359.574 unità. Tra il 2018 e il 2019 la crescita si è leggermente rallentata ma non interrotta.

Nel proprio rapporto Istat stima che in totale le 362.634 non profit occupano qualcosa come 861.919 dipendenti. Un numero che in prima istanza potrebbe far immaginare ad una media di circa due dipendenti per ciascuna realtà, ma che si scontrerebbe con l’estrema polarizzazione e concentrazione dei dipendenti. Infatti oltre l’85% delle istituzioni non profit è senza lavoratori dipendenti. Si tratta di realtà minori con ricavi decisamente contenuti. Ciò significa che quei 362.634 dipendenti si concentrano tutti soltanto nel 15% delle non profit, a testimonianza di una stragrande maggioranza di realtà minori in termini dimensionali e una frazione più contenuta di istituzioni più strutturate che da sole permettono di raggiungere quel numero di dipendenti.

Per la precisione, tra le associazioni riconosciute e non riconosciute si annoverano 281.346 realtà prive di dipendenti, solo 14.795 con uno o due dipendenti e 11.944 con tre o più dipendenti. Sullo 8.065 fondazioni censite ben 4.406 sono prive di dipendenti e solo 2.495 ne hanno almeno tre. Unica categoria in cui il rapporto viene disatteso sono le cooperative sociali: su 15.489, 10.622 hanno almeno tre dipendenti e solo 2.686 non ne hanno neanche uno. Va da sé che comunque a determinare la statistica siano in primis le associazioni che, essendo 308.085, da sole condizionano il dato finale essendo in grande maggioranza.

Registra Istat: “Il ricorso al personale dipendente è più frequente in alcuni settori d’attività. Nel complesso l’85,6% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti, con le eccezioni dei settori dello sviluppo economico e coesione sociale e dell’istruzione e ricerca in cui tale quota scende rispettivamente al 30,2% e al 42,4%. In questi due settori più di un’istituzione su cinque impiega almeno dieci lavoratori; percentuali sopra il 10% si rilevano anche nei settori dell’assistenza sociale e protezione civile (12,5%) e della sanità (12,2%)”.

Interessante inoltre osservare il tasso di variazione nel numero delle non profit sulla base delle regioni italiane. Nel Nord-Ovest il numero delle realtà è cresciuto dello 0,3% % tra il 2018 e il 2019, così come nel Nord-Est. Più si scende a sud e più il tasso di variazione si amplia. Al Centro le istituzioni sono cresciute dell’1,1% mentre nel Mezzogiorno dell’1,8%. Ciò è dovuto in parte ad una effettiva tendenza e, in parte, al diverso numero di queste realtà nelle varie aree d’Italia (a valori assoluti inferiori è più semplice trovare variazioni percentuali più ampie. Il Nord-Ovest, da solo, è sede di 100.697 istituzioni non-profit. Il Nord-Est si porta via altre 82.205 realtà: le regioni del Nord, insomma, costituiscono circa la metà dell’intero settore a livello nazionale. Scendendo al Centro si trovano 80.690 istituzioni, quindi 64.932 al Sud e 34.110 nelle Isole.
 


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Autore: Dott. Gianmaria Vianova

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