Il Decreto Fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2021 prevede una “procedura di riversamento spontaneo”, senza sanzioni e interessi, del credito d’imposta per investimenti in Ricerca & Sviluppo maturato nei periodi d’imposta dal 2015 al 2019 e indebitamente compensato.
La sanatoria è però circoscritta a fattispecie caratterizzate da condotte in buona fede dei contribuenti, con effettivo svolgimento delle attività e sostenimento delle spese ammissibili. Si rivolge quindi alle imprese:
- che hanno realmente svolto attività in tutto o in parte non qualificabili come R&S ai fini del credito d’imposta e sostenuto le relative spese;
- che hanno svolto attività di R&S svolta su commessa estera (ammessa a partire dal periodo d’imposta 2017) in modo non conforme al dettame della norma di interpretazione autentica contenuta all’articolo 1, comma 72, L. 145/2018 (Legge di Bilancio 2019) ;
- che hanno commesso errori di quantificazione del credito R&S, di individuazione delle spese ammissibili (violazione dei principi di inerenza e congruità) e di determinazione della media storica 2012-2014.
La sanatoria sarà invece preclusa a chi avesse posto in essere condotte fraudolente (attività e spese simulate nonché documenti falsi o fatture per operazioni inesistenti) e nei casi in cui non fosse stata prodotta adeguata documentazione.
Il riversamento del credito, che non potrà avvenire mediante compensazione di crediti d’imposta dovrà essere effettuato:
- in unica soluzione entro il 16.12.2022;
- in tre quote annuali di pari importo con scadenze al 16.12 del 2022, 2023 e 2024, con applicazione di interessi di rateazione calcolati al tasso legale.
C’è quindi tempo per attendere il testo definitivo del Decreto.