In materia di lesioni colpose “la posizione di garanzia assunta dal detentore di un animale impone l’obbligo di controllarlo e di custodirlo adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terzi anche all’interno dell’abitazione”.
Lo ha ribadito la Corte di Cassazione penale, con la sentenza n. 13464 del 19 novembre 2019, con la quale ha condannato la proprietaria di un cane che, uscito dalla recinzione dell’abitazione, aveva aggredito un passante.
“La pericolosità del genere animale”, ha precisato ancora la Cassazione, “non è limitata esclusivamente ad animali feroci ma può sussistere anche in relazione a quelli domestici o di compagnia come il cane, di regola mansueto, così da obbligare l’adozione di tutte le possibili cautele necessarie a prevenire le prevedibili reazioni dell’animale ed idonee a neutralizzare il rischio di eventi pregiudizievoli per i terzi, prevedibili alla stregua delle norme di comune esperienza”.
Al fine di “escludere la colpa rappresentata dalla mancata adozione delle debite cautele nella custodia di animali”, ha affermato inoltre la Cassazione “non è sufficiente che esso si trovi in un luogo privato e recintato ma è necessario che tale luogo abbia caratteristiche idonee ad evitare che l’animale possa sottrarsi alla custodia e al controllo, superare la recinzione, raggiungere la pubblica via ed arrecare danno a terzi”.